Da Banda Musicale ad Orchestra di Fiati
Con l’aggregazione della Lombardia, la Repubblica Cispadana diventa Repubblica Cisalpina, capitale Milano. Viene introdotta la coscrizione obbligatoria e in ogni centro è costituita la Guardia Nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Generalmente, è da questa istituzione che si sviluppa il primo nucleo bandistico in funzione civica e militare. Ebbene, il 30 ottobre 1798 si ha in Soncino la prima esibizione documentata di corpi musicali municipali che accompagnano le delegazioni dei paesi limitrofi per l’assemblea sulla dichiarazione dei diritti e doveri dell’uomo.
Certamente, si tratta di formazioni lontane dall’avere i requisiti propri della musicalità bandistica, non bastando la presenza e l’uso di determinati strumenti. La moderna formazione bandistica, con esecuzioni esclusivamente all’aperto, si va costituendo con l’aggiunta dei “fiati” agli strumenti a fiato e a percussione e quindi degli “ottoni”, nel primo “ottocento” e un gruppo bandistico moderno è quello che percorre le strade del borgo nella processione contro la lunga siccità (1817) e per la cessazione del flagello del colera (1823). E che accoglie il vicere del Lombardo-Veneto l’arciduca Ranieri nel settembre 1837 e festeggia tutte le manifestazioni militari, patriottiche e religiose che scandiscono le fasi dell’esaltante vicenda risorgimentale che si chiude con la trionfale sfilata del 21 settembre 1870, per festeggiare la presa di Roma.
Se la rivoluzione Francese ha accelerato l’evoluzione generale degli embrionali corpi bandistici, l’epopea risorgimentale, con l’espansione della richiesta musicale, ha favorito la conversione dall’ascolto passivo alla passione per l’esecuzione diretta. Negli anni seguiti all’Unità nazionale, la formazione bandistica locale da segni di logoramento, stanchezza e disaffezione. Ed ecco che nel 1884 un comitato spontaneo lancia una sottoscrizione di azioni pubbliche per la fondazione della Società Filarmonica Soncinese. L’iniziativa suscita adesione, anche il Comune sottoscrive trenta azioni.
E all’inizio del “novecento”, con l’arrivo del M. Pio Marzani, che l’opera della Filarmonica coglie il frutto di tanto impegno con la Banda finalmente sugli scudi. Il corpo bandistico in anella prestazioni esaltanti nei concorsi di Pavia (1900), S. Pellegrino Terme (1901), Lodi (1901), Treviglio (1902), Brescia (1904) e al terzo concorso internazionale di Milano (1906).
Seguono anni buoni, modesti, mediocri. La ‘Banda dopo lavoro’ voluta dall’autorità fascista è omologazione e piattezza.
Scuola di Musica
Nel dopoguerra, è ancora dal fervido ambiente culturale della Scuola di Disegno di Enea Ferrari che parte il segno della riscossa. Nasce così il Comitato Corpo Bandistico – Scuola di Musica M° Pio Marzani. L’opera di ricostruzione passa attraverso la preparazione di giovani che numerosi trascorrono le serate nell’apprendimento dell’arte musicale. La scuola bandistica sforna bravi esecutori che vanno ad infoltire le compagnie, coprendo gli abbandoni per disaffezione o anzianità.
Nel 1978 la storia della banda musicale ha un’improvvisa impennata con la Presidenza di Luciano Zanchini che gode della competente collaborazione del segretario Domenico Riccardi. Purtroppo, è una ripresa effimera, seguita da altri anni di mediocrità.
Un lungo, paziente lavoro di diplomazia paesana e una proditoria riunione conviviale lanciano un nuovo presidente, un presidente nuovo: Ugo Vanoli. È il 26 novembre 1988.
Con l’avvento del presidente mecenate il problema economico non è più il problema numero uno, ma resta comunque un problema, anche se di più agevole soluzione. Con perspicacia d’analisi, chiarezza prospettica e piglio manageriale Vanoli stende un programma di pronta attuazione: creazione di uno staff, riorganizzazione del sodalizio, aggiornamento per gruppi strumentali dei bandisti in organico con un preciso calendario di prove e esibizioni, corsi di formazione per le nuove leve. Un moderno corredo di divise mette a nuovo la compagine, perché la divisa contribuisce al decoro e rafforza la consapevolezza di sé e del gruppo.
Rinnovata la struttura organizzativa e operativa dell’azienda-banda, lo staff dirigenziale e tecnico attua la seconda fase programmatica: la progettazione di grande respiro e relativa pianificazione attuativa. Nel frattempo sono arrivati i primi successi che innescano un processo di crescente interesse e simpatia per la sempre più giovane compagine. Si fa massiccia l’adesione al Corso di musica organizzato per potenziare l’organico fino a cinquanta elementi e partecipare ai concorsi.
Ora, siamo nei primi anni ’90, i servizi civili e religiosi formano la sezione meno cospicua dell’attività pubblica, superata dalla miriade di interventi richiesti da associazioni, enti e realtà societarie locali e del circondario. La flessibile articolazione dell’organico permette una presenza puntuale e qualificata.
A metà settembre ’94, la banda musicale espatria per due giorni in terra elvetica, a Domat Erms. La trasferta è un’opportunità di collaudare il meccanismo organizzativo per la partecipazione a concorsi di livello regionale e nazionale. Un obiettivo a lungo accarezzato, progettato e preparato con cura maniacale e finalmente accessibile. Due pullman trasportano suonatori, familiari e sostenitori. Una carovana che spiega uno dei fattori di successo della gestione Vanoli: il coinvolgimento delle famiglie dei giovani, che arricchiscono il gruppo di nobili valori umani, morali e sociali.
Una banda sempre più giovane e grande
Una banda sempre più giovane e che non è velleità desiderare anche sempre più grande. Operazione che registra il coinvolgimento della consorte del presidente, la signora Francesca Zuccotti che del gruppo musicale diventa la prima sostenitrice, la prima consigliera, il primo critico e giudice. Ed è lei a ideare e organizzare la Festa della banda, una celebrazione mondana che raduna per una grande festa bandisti, familiari, soci e simpatizzanti. Un incontro per rafforzare i vincoli di amicizia, conoscenza e solidarietà, illustrare il consuntivo annuale e il prossimo calendario, premiare qualche benemerito e raccogliere nuove adesioni e contributi.
Mentre gli impegni bandistici si fanno numerosi e a lungo raggio d’intervento, la poderosa macchina da musica procede a ritmo serrato verso la massima espansione strumentale e concertistica. Una nuova massiccia campagna d’arruolamento di giovani raccoglie nel ’95 tante adesioni da rendere necessario l’ampliamento dell’organico ad otto unità. E si affronta la necessità di programmare corsi quinquennali che garantiscono agli allievi una completa acquisizione del linguaggio musicale.
Nuova associazione e nuova sede
Il 1996 è inaugurato dalla registrazione del primo cd di una produzione destinata a diventare ricca e qualificata. Il Rhapsody in Band, diretta dal M° Locatelli, raccoglie il meglio repertorio eseguito dal complesso bandistico nelle più impegnative e recenti esibizioni. A maggio, corona l’impegno sinergico banda-scuola la bella affermazione nel Concorso Nazionale “Città di Vescovato” per giovani esecutori. All’exploit dei ragazzi, il complesso maggiore risponde con la vittoria nel Concorso Nazionale Bandistico di Condove, Torino. La collaborazione con la migliore bacchette porta in ottobre a Soncino il compositore e direttore olandese Hardy Mertens per il seminario Wasbe. Ora, può dirsi compiuta l’ardua opera di ricostruzione del sodalizio musicale, ben strutturata e con un organico di valenza nazionale. Esperienza e prudenza consigliano l’adozione di uno strumento giuridico a garanzia di un futuro di autonomia, continuità e stabilità. E il 7 marzo con atto notarile viene costituita l’associazione BANDA CIVICA MUSICALE DI SONCINO. Senza fine di lucro, “l’associazione ha come scopo l’educazione artistica , l’elevazione morale e spirituale mediante l’insegnamento, l’esercitazione al gusto musicale, lo studio tecnico, la passione culturale e storica della musica, nonché la diffusione della musica stessa, di qualunque genere, mediante pubblica esecuzione, partecipazione alle festività religiose e civili, …”
Importante è anche l’asserzione programmatica che vuole l’insegnamento diretto principalmente ai giovani allievi che, nel culto della musica, matureranno il completamento della loro personalità morale, civica e culturale.
La politica vanoliana matura la costituzione della Junior Symphonic Band Soncino, splendido e prezioso frutto della convergenza di promozione scolastica, competenze, passione e dedizione. Non solo. Dal ceppo germoglia il Soncino Percussion Ensemble, un gruppetto di giovani entusiasti e ambiziosi decisi ad affermarsi appena acquisita sicurezza sul volo autonomo.
Per i suoi ragazzi, giovanissimi e meno, Vanoli allestisce una modernissima nuova sede con sala prove-auditorio, uno studio di registrazione da casa discografica, salette di prova per le singole sezioni dell’organico, sale riunioni con ogni sussidio audiovisivo.
Del modernissimo laboratorio musicale prende possesso il nuovo direttore Walter Ruggeri, chiamato a migliorare la caratura artistica con maggiore musicalità e espressività. Qui si succederanno in stage Wasbe di specializzazione e direzioni le migliori bacchette internazionali:
M° Franco Ceresani, Daniele Carnevali, Jan Van Der Roost, Velvet Brown, Joseph Horovitz, Mike Quinn, Pablo Sanchez Torrella, Felix Auswirth, Johan de Maeij, Hardy Mertens, Fabrizio Meloni, Steven Mead, Alfred Reed, Glen Velez, Grahan Jones, Curt Ghodcke, L.H. Stevens,…
Verso la ribalta europea
Dynamic Band è il secondo cd, prodotto nel ’98, dopo la conquista del secondo posto nella I categoria nel 4° Concorso Internazionale Flicorno d’oro di Riva del Garda che ha confermato nei dirigenti la convinzione che il complesso è pronto per progetti arditi e ambiziosi traguardi. Ne sono convinti anche il direttore del quotidiano La Provincia Enrico Pirondini e il suo critico musicale, il pianista Roberto Codazzi, che accompagnano con calore, competenza e simpatia la discesa in campo nazionale della compagine musicale soncinese.
Tocca al direttore ospite Daniele Carnevali l’onore e il merito di dirigere i 60 esecutori nella V edizione del Concorso Internazionale Flicorno d’oro dove il complesso si aggiudica il primo premio assoluto nella I categoria (marzo ‘99). Scrive il direttore Pirondini:
“Vanoli ha idee, progetti nel cassetto, entusiasmo da vendere, ma anche resistenze da superare. Deve farsi perdonare ogni giorno il successo che ha. Ma sono proprio questi successi che servono alla nostra comunità, alle nostre imprese. Perché dispensano ottimismo, producono energia, assicurano fiducia in sé e nel futuro. Tutte cose di cui abbiamo abbondantemente bisogno. Oggi più di ieri.”
Non s’è ancora attenuato l’entusiasmo per la brillante vittoria gardesana che luglio porta la Banda Civica alla prova del fuoco, stavolta fuori dai confini nazionali, ad una gara di livello europeo: il Concorso Internazionale di Valencia. Vi si confrontano 40 bande-orchestra, in rappresentanza di 27 Paesi. I 60 ragazzi di Vanoli hanno lavorato molto e bene, partono molto carichi e motivati, salutati da una piccola folla di appassionati e accompagnati nella trasferta dalla carovana di familiari, amici e fans. Le prove sono tanto più intense quanto più condivise, come le gioie. Valencia è una città musicale. Nelle piazze della città e nei centri rurali minori, una piattaforma è sempre pronta ad accogliere le manifestazioni musicali, quasi quotidiane.
Il complesso del m° Valenti esegue il brano d’obbligo: Boris Godunov di M. Mussorskij, e quindi il pezzo a scelta: Olympica di J. Van Der Roost. Le due impegnative esecuzioni sono pressoché perfette: ottima qualità sonora, ritmica e interpretativa dell’intero complesso. Il pubblico competente e composto applaude a lungo, i cinque giurati internazionali assegnano il punteggio complessivo di 203, 5 punti su 220 e valgono il primo premio nella categoria B, cioè riservata ai complessi fino a 60 elementi. Dopo due concerti nelle cittadine di Carlet e di Lorcha, il rientro in patria è una corsa gioiosa lunga venti ore con brevi soste. La gioia per il grande successo spagnolo si raccorda con il ricordo commosso e confuso del glorioso passato bandistico. L’orgoglioso senso di appartenenza trova libera espressione. Anche i riservati e tiepidi soncinesi hanno un cuore.
Il cartellone per l’anno giubilare è fitto di appuntamenti di grande rilievo, ma a stordire di felicità e orgoglio appassionati e estimatori è l’esibizione dell’ensemble nella mitica Sala Grande del Conservatorio G. Verdi di Milano, il 23 settembre.
Eccezionale l’evento e eccezionale la bacchetta chiamata a dirigere: Johan de Meij, compositore e concertatore di banda tra i più accreditati del mondo che ha scritto un brano per l’arrivo nel tempio della musica colta della prima banda amatoriale. The Red Tower, questo è il titolo, ispirato a un quadro di Giorgio de Chirico richiamato alla memoria del compositore alla vista delle mura di Soncino.
Come continuare a chiamare e presentare come “banda” per il complesso suona penilazzante. Di qui la nuova denominazione di Orchestra di Fiati, almeno per gli impegni concertistici. E prontamente il complesso sancisce titolo e ambizioni con lo strepitoso successo al Concorso Internazionale di Valencia, vero e proprio campionato europeo nella massima categoria, ossia quella dei super-complessi fino a 90 elementi. Nel Palazzo della Musica, il complesso soncinese si supera nell’interpretazione di due partiture d’eccezionale impegno e impatto: il pezzo d’obbligo Vasa e come pezzo a libera scelta Il giudizio universale di Camillo de Nardis. Il giudizio è tutto nello stratosferico punteggio assegnato dalla Giuria alla performance: 392 su 400 con menzione d’onore. È il 1° luglio 2001: per Ugo Vanoli, Luca Valenti e i loro campioni viene coronata una stagione esaltante, forse irripetibile.
Dal 2001 al giugno 2010, sotto la guida del M° Valenti, la Banda ha continuato nel suo percorso di studio, arrivando a registrare più di 30 CD e 2 DVD. Importanti sono il recupero di vecchie partiture del cremonese Amilcare Ponchielli che, trascritte per l’organico della formazione soncinese, sono state registrate e presentate in anteprima a Cremona nel Teatro a lui dedicato. Nel 2007 giunge l’invito da Valencia a partecipare come “banda de onor” durante il prestigioso concorso e si festeggiano i 150 anni di vita dell’Accademia Musicale di Cullera. La banda di questa cittadina è una tra le più prestigiose della Spagna.
Da giugno 2010 la banda, sotto la direzione del M° Paolo Belloli, ha continuato nel suo prestigioso cammino, effettuando una serie di concerti che l’hanno portata al Teatro Verdi di Busseto, al Ponchielli di Cremona, culminati nella serata al Teatro S. Domenico di Crema con la straordinaria partecipazione della cantante Antonella Ruggiero e nel concerto durante la serata dell’Epifania 2011, sotto l’egida dell’ABBM (Associazione Bande Bergamasche), diretta dal M° Pablo Sanchez Torrella in un gremito Teatro G. Donizzetti di Bergamo.
Continua sempre, sotto la direzione del M° Giacomo Ceresani, coadiuvato da 12 insegnanti di teoria, solfeggio e strumenti l’indispensabile lavoro sulla Junior Symphonic Band; serbatoio sempre più importante per la vita della nostra banda.
Albo Soncinese dell’Anno
- 1973, sindaco Giovanni Nichetti, premiazione del Corpo Bandistico Musicale per l’impegno celebrativo e formativo dei giovani.
- 1978, sindaco Ermete Rossi, premiazione di Domenico Riccardi per la direzione della Scuola di Musica della Banda di Soncino.
- 1982, sindaco Luigi Pisati, premiazione di Simone Asperius per l’impegno di Maestro della Banda Civica di Soncino.
- 1994, sindaco Luigi Pisati, premiazione della Banda Civica Musicale di Soncino per l’impegno civico e la valorizzazione dei giovani musicisti dilettanti.
- 1994, sindaco Felice Arco, premiazione di Giancarlo Locatelli per l’impegno professionale nella direzione della Banda Civica di Soncino.
- 1999, sindaco Felice Arco, premiazione di Francesca Zuccotti per il prezioso lavoro svolto per la crescita dei giovani bandisti quale Presidente della Junior Simphonic Band.
Un ringraziamento speciale a Luigi Carniti, curatore dell’Albo d’Oro Soncinesi dell’Anno (1966-2015)